BOCCE: lo chiamavano sport da spiaggia

Abbiamo fatto una chiacchierata con Paola Santi, che ci ha raccontato la sua esperienza con la nostra squadra di bocce.

Mamma di Riccardo, un ragazzo di 25 anni con la Sindrome di Down, Paola ha scelto di proporre al figlio questo sport, che ha fatto parte della sua esperienza di ragazza.

Paola, come è nata l’idea delle bocce?

Sono originaria di Senigallia, una cittadina delle Marche che si affaccia sul Mare Adriatico: per me, il gioco delle bocce è sempre stato protagonista di tanti momenti della mia vita di bambina e di ragazza. Per questo, quando ho cercato una nuova esperienza sportiva da proporre a Riccardo, mi è subito venuto in mente: è da questa intuizione che è cominciato tutto.
Come spesso succede, infatti, siamo noi genitori a proporre nuove esperienze perché ne intuiamo il potenziale e l’interesse: è così che è successo con le bocce. 

Cercando il luogo giusto per cominciare insieme a Riccardo questa nuova avventura abbiamo conosciuto Moreno Gualtieri: Moreno, Presidente di Special Olympics, con la sua competenza e rete di relazioni ci ha guidato nell’individuazione dei bocciodromi inclusivi, che potessero rappresentare lo scenario perfetto per accompagnarci alla scoperta, e alla conquista, di questa nuova disciplina.

Abbiamo cominciato la nostra esperienza con le bocce a Macherio; lì però purtroppo non c’era la possibilità di affiancare alla parte di allenamento anche la dimensione competitiva: ecco perché, nel 2018, abbiamo scelto di unirci alla squadra di Silvia Tremolada.

Competizione, quindi: ci racconti quanto è importante fra i ragazzi?

Essenziale, direi: la gara è il momento più atteso, quello che permette di essere, davvero, protagonisti. La competizione è l’occasione che consente di dare un effettivo riscontro alla fatica dell’allenamento, di scoprire a che cosa hanno portato tutti quei tentativi e quelle prove. 

Ecco perché, anche se a Macherio ci trovavamo bene, abbiamo scelto di affidarci ad una realtà come quella di Silvia Tremolada, dove le gare avevano un ruolo più centrale. E ci siamo accorti che era esattamente quello che ci serviva: quando ci sono le gare, Riccardo si trasforma, riuscendo a trovare dentro di sé risorse che non pensavamo potesse avere. La sua grinta e la sua determinazione sono assolutamente incredibili.

Sono due gli appuntamenti ai quali partecipano i nostri ragazzi:

1. SPECIAL OLYMPIC, che sarà a giugno, è una competizione aperta a tutti, che prevede una prima giornata di incontri preliminari che consentono di stabilire i livelli dei partecipanti; sulla base dei risultati, vengono costruiti gironi equilibrati che permettono competizioni tra atleti con lo stesso livelli di preparazione.

2.CAMPIONATO FIB, che prevede gare tradizionali in cui le coppie sono scelte dal mister e gare promozionali alle quali è possibile partecipare in squadre con un tutor. 

Ci racconti di SPAZIO ROSMINI, la nuova casa per la squadra di SILVIA TREMOLADA?

Certo! Devo cominciare dicendo che abbiamo dovuto superare qualche piccola disavventura, che però ci ha portato a raggiungere il nostro obiettivo: trovare lo spazio perfetto per affrontare questa nuova esperienza sportiva.

Abbiamo cominciato ad allenarci al Bocciodromo Rosmini, ma purtroppo la pandemia ci ha costretto a spostarci a Brugherio. Dallo scorso settembre, però, grazie all’avvio del nuovo progetto che interessa lo Spazio Rosmini, abbiamo avuto la possibilità di ritornare nella nostra sede, con la garanzia di avere Silvia Tremolada come partner della nuova gestione.

Quale tipo di impegno richiede?

Riccardo ha due appuntamenti settimanali: martedì dalle 17 alle 18.30 l’allenamento teorico, sabato la partita dalle 10 alle 11.30.

Per me, come mamma che si occupa della gestione pratica dell’attività, le bocce hanno un enorme vantaggio: non ci sono tute sporche da lavare alla fine di ogni allenamento!

Concludiamo con un’ultima domanda: perché consiglieresti le bocce?

Direi che ci sono almeno due motivazioni che ci hanno fatto scegliere, e ci fanno scegliere ogni giorno, le bocce come attività sportiva per Riccardo.

Inizierei dicendo che si tratta di uno sport che aiuta a trovare e mantenere l’attenzione e la concentrazione, che sono due capacità che sono fondamentali da allenare per i ragazzi iperattivi.

E concluderei sottolineando un aspetto che, nella nostra esperienza, è sicuramente fondamentale: mi riferisco alla socialità. Nel gioco delle bocce si fa sempre squadra, si impara ad interagire con i compagni e con gli avversari e si trova la modalità migliore per capire come lavorare insieme per un unico obiettivo.

Capacità essenziali nello sport, e nella vita.